FAQ

Domande frequenti

  • Per il 2025 il riferimento sono i redditi del 2023, per cui modello 730/2024 o modello Redditi 2024 (solo Certificazione Unica se non si è fatta dichiarazione dei redditi); 
  • PATRIMONIO MOBILIARE E IMMOBILIARE al 31/12/2023, come depositi bancari e/o postali, libretti di deposito, titoli di stato (novità 2025: esclusione dalla determinazione dell'ISEE, fino ad un massimo di 50.000 euro, del valore dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato), obbligazioni, azioni, ecc. e qualsiasi altra forma di gestione del patrimonio mobiliare, anche detenuto all'estero e saldo e giacenza media annua riferita a depositi bancari; certificati catastali o altra documentazione idonea per il patrimonio immobiliare (per i lavoratori autonomi Modello Patrimonio Netto); 
  • AUTOVEICOLI E IMBARCAZIONI di proprietà alla data di presentazione della richiesta.

Attenzione, dipende dalla situazione! Se ho soltanto una Certificazione Unica e, ad esempio, poche spese sanitarie non sono obbligato a presentare 730/Redditi. Se invece, nel corso dell’anno, ho più di una Certificazione Unica (cambio lavoro, naspi ecc), sono obbligato a presentare 730/Redditi, per dichiarare l’importo esatto dei redditi percepiti e calcolare l’irpef dovuta. Se, invece, ho sostenuto molte spese durante l’anno (sanitarie, interessi mutuo ecc.) ho convenienza a presentare 730/Redditi, per recuperare una parte di tali spese. 

 

Dipende dall’entità del reddito da lavoro dipendente. Se mi trovo sotto la soglia dei 35.000,00 euro lordi posso avvalermi del regime forfetario, che mi permette un notevole risparmio in termini di tassazione (ma vanno verificate le altre condizioni di accesso a tale regime). 

Se ho intenzione di aprire un’attività commerciale o artigianale, devo procedere con apertura partita iva, iscrizione in Camera di Commercio (sez. Albo Artigiani se impresa artigiana), comunicazione di apertura al Comune (SCIA) e pagare trimestralmente i contributi fissi per circa 900/1000 euro (oltre ai costi per le pratiche). Se, invece, voglio avviare un’attività di lavoro autonomo come libero professionista, devo procedere con apertura partita iva, iscrizione alla Gestione separata INPS (se non ho un ordine/cassa previdenziale di riferimento) e pagare i contributi in sede di dichiarazione dei redditi.